Definire
che cosa sia un brevetto,
in questo caso, è il primo passo da affrontare per riuscire a capire
nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
Il
brevetto
è un titolo giuridico che consente a chi ha realizzato un’invenzione
di poterla produrre, sfruttare e commercializzare in esclusiva
all’interno dello Stato nel quale il brevetto è stato
richiesto.
Dunque, riuscire ad ottenere un brevetto è determinane
per coloro che hanno deciso di investire in innovazione e ricerca dal
momento che solo così ci si potrà assicurare un’esclusiva ed
impedire ad altri di copiare il proprio prodotto.
Ma
cosa può essere brevettato? La risposta è tanto semplice, quanto
complessa. Qualsiasi
cosa può essere brevettata:
prodotti innovativi di qualsiasi tipo come oggetti di uso
quotidiano, macchinari, dispositivi elettronici, ma anche
procedimenti, anche chimici, per ottenere un determinato prodotto.
Anche le sostanze, i composti e gli alimenti sono
brevettabili.
Inoltre, bisogna fare particolare attenzione in caso
medico perché, ad esempio, non possono essere brevettati i metodi
per il trattamento chirurgico e terapeutico, mentre possono esserlo i
dispositivi medici. Allo stesso modo non possono essere brevettate le
razze animali ma possono esserlo i procedimenti microbiologici.
Data l’ampia gamma di cose che possono essere brevettate vi sono due modelli diversi di brevetto: il brevetto per invenzione ed il brevetto per modello di utilità. Il primo fa riferimento ad un’invenzione che rappresenta una soluzione innovativa ad un problema tecnico, il secondo fa riferimento ad un’invenzione che porta modifica migliorativa di oggetti esistenti.
Una
volta chiarito tutti questi dettagli possiamo passare allo step
successivo, ossia al deposito
del brevetto.
Per
depositare un brevetto bisogna predisporre una relazione
tecnica
molto dettagliata che descriva l’invenzione sia dal punto di vista
costruttivo che dal punto di vista del funzionamento. Per poter fare
questo è importante preparare
dei disegni tecnici
che facciano vedere l’oggetto nel modo in cui deve essere
realizzato, che descrivano le sue varie parti e soprattutto gli
elementi che lo caratterizzano e che lo distinguono da altri oggetti
già in produzione che possono risultare simili a
questo.
Sicuramente, la parte più complessa e difficile del
lavoro riguarda la stesura delle “Rivendicazioni”,
ovvero di quella parte della domanda di brevetto all’interno della
quale vengono elencate in modo completo e sintetico le
caratteristiche
innovative per le quali si richiede l’esclusiva della produzione e
del commercio.
Di norma, soprattutto se l’oggetto da proteggere è molto
complesso, è consigliabile rivolgersi ad un esperto che sia in grado
di preparare tutta la documentazione necessaria in modo completo,
magari anche in più lingue rivolgendosi a degli esperti di
traduzione
brevetti, in modo da poter depositare il proprio brevetto anche a
livello europeo o mondiale.
Una
volta che questa domanda sarà completa dovrà essere inoltrata
all’Ufficio
Italiano Brevetti e Marchi che
ha sede presso il Ministero
delle Attività Produttive a Roma.
Tuttavia, da diversi anni presso le Camere
di Commercio
operano degli uffici appositi i quali si occupano espressamente di
accogliere le domande di brevetto e di marchio. Rivolgendosi a questi
uffici normalmente gli impiegati forniscono anche informazioni su
come comportarsi per presentare correttamente una domanda di brevetto
anche se non sono tenuti a fornire consulenze specifiche sui singoli
casi, limitandosi normalmente ad un controllo formale dei
documenti.
Infine, è importante sapere che per poter effettuare
il deposito di un brevetto bisogna fornirsi degli appositi
moduli da ritirare alla Camera di Commercio oppure da scaricare dal
sito www.uibm.gov.it
. Le tasse da pagare variano in base al tipo di brevetto e nel caso
di brevetto per invenzione industriale alla lunghezza del testo della
descrizione.