Come sappiamo fin da bambini, in alcuni circostanze bisogna tenere un comportamento educato e composto nel rispetto delle altre persone e dei luoghi, soprattutto se sacri. Pensiamo ad esempio alla chiesa ed in particolare durante lo svolgimento di alcune funzioni, quali ad esempio le consuete messe o delle esequie.
Tale rispetto lo si deve anche a coloro che, come in quest’ultimo caso, lavorano durante queste circostanze, come gli addetti ai servizi funebri a Roma o in altri luoghi, come quelli di funeraliroma.it nella Capitale. Tuttavia può capitare che non solo ci si comporti male o in modo maleducato, ma addirittura si commettano veri e propri reati nei luoghi sacri. Cerchiamo quindi di scoprire quali atteggiamenti o azioni possono essere considerati reati in una chiesa.
Le regole della buona educazione
Sappiamo che in un luogo sacro bisogna rispettare delle regole e quindi non disturbare i presenti e, nel caso, anche le funzioni durante il loro eventuale svolgimento. Tutto questo vale ancor di più nel caso in cui non si creda in una fede oppure se ne professi una diversa da quella connessa al luogo in cui ci si trovi. Tale rispetto, come vedremo, è dovuto sia a livello verbale che comportamentale.
Comportamenti gravi e reati connessi in siti sacri
Non tutti sanno che la normativa italiana garantisce particolare dignità alle funzioni sacre e che il codice penale presenta un intero titolo dedicato ai delitti contro il sentimento religioso. In particolare, sono puniti con la multa e con la reclusione in altri casi le espressioni di assoluto disprezzo verso una religione (un esempio può essere considerato il vilipendio), la distruzione o il danneggiamento di cose consacrate e, addirittura, anche il disturbo di funzioni religiose.
Coloro che, ad esempio, in un luogo sacro o pubblico offendano verbalmente una fede religiosa oppure esprimano frasi ingiuriose nei confronti di cose o elementi che formino oggetto di culto o siano consacrate a questo, possono essere puniti con multe tra 1.000 e 5.000 Euro. Addirittura è prevista la pena fino a due anni di carcere per quelle persone che in pubblico ed in modo intenzionale distruggano, danneggino, imbrattino, rendano inservibili o disperdano cose che siano consacrate al culto o formino oggetti di culto.
Un esempio concreto si ha quando si distruggano delle reliquie ritenute sacre da parte dei fedeli di un culto religioso oppure degli oggetti destinati alle funzioni sacre, come dei paramenti del sacerdote. Un caso di vilipendio di tipo verbale si ha quando invece una persona offenda apertamente un rito, quando esso sia in corso di svolgimento in un luogo di culto, come la chiesa ad esempio.Di conseguenza, se il rispetto è dovuto alle persone e ai luoghi in generale, ancor di più lo si deve ai credenti in una fede religiosa e ai siti (e agli oggetti evidentemente presenti all’interno) in cui essi la professino liberamente ed in pace.